La Comunità degli Italiani di Abbazia, ha organizzato un’interessante escursione di studio a Villalta di Fagagna, per studenti e adulti frequentanti i corsi di lingua italiana, nelle classi di Gina Desanti Puž e Nadia Micoli Žic.

La Presidente Sonja Kalafatović e la coordinatrice del Comitato esecutivo comunitario Norma Tuliak Srbulj, assieme all’ottima guida turistica abilitata in Friuli Venezia Giulia, Patrizia Crespi, hanno pensato di rendere questa giornata molto speciale, dall’atmosfera magica, che Vi racconto.

L’itinerario formativo è iniziato con la visita del Castello di Villalta, il più importante tra i manieri medievali, in posizione dominante sulla verde pianura friulana.

Dichiarato monumento nazionale nel 1974, vive in ogni sua pietra e in ogni suo merlo.

LA STORIA D’AMORE …

“Si dice che ancora oggi, nelle notti di plenilunio, un fantasma si aggiri sugli spalti del castello: è la bella Ginevra di Strassoldo rapita da Federico di Cucagna poco prima di andare a nozze a Odorico di Villalta, cacciato dal suo castello. Per non subire violenza, la bella si trasformò in statua e tornò in vita solo quando Odorico di Villalta, riconquistato il castello, piangendo abbracciò la statua”.

E per riscoprire gli antichi sapori, abbiamo raggiunto il Casale Cjanor di Fagagna. Luigina, la sua famiglia e lo staff, sono stati cortesi e attenti alle nostre esigenze. La location e l’ottimo cibo hanno fatto il resto. Abbiamo assaporato l’orzo e farro risottato con asparagi e urticjons (cime di luppolo) e il maiale brasato al cardamomo, con polenta gialla del mulino di Godo. Il tiramisù per concludere.

Nel ristorante di campagna, si possono acquistare marmellate, confetture e composte di loro produzione. Da segnalare, il “Pestat di Fagagna”, condimento a base di lardo fresco macinato con verdure, che si impiega per insaporire carni in umido e patate al tegame.

Dopo il pranzo, accolti dal volo delle cicogne, abbiamo scoperto gli incantevoli panorami che si godono dal colle, con i ruderi del castello.

La parte più antica dei ruderi oggi visibili risale perlomeno al XII secolo, con aggiunte di costruzioni e rimaneggiamenti fino al tardo secolo XV.

Si presume invece che abbia origini longobarde la chiesetta di san Michele Arcangelo, che fungeva da oratorio castellano.

Il paese, oltre ad essere uno dei Borghi più belli d’Italia, è noto per il gustoso formaggio e per la singolare e tradizionale Corsa degli Asini.

Le magiche atmosfere del Friuli collinare