È stata dedicata al compositore triestino Eugenio Visnoviz (1906 – 1931) la conversazione con ascolti di Gianni Gori e Massimo Favento, alla Sala “Bobi Bazlen” di Palazzo Gopcevich, nell’ambito del cartellone dei «Lunedì dello Schmidl», il ciclo di approfondimenti a cura di Stefano Bianchi.
Musicista di spicco degli anni ’20 del ’900, Eugenio Visnoviz (1906-1931) è probabilmente il più grande compositore tra le due guerre di una Trieste crocevia culturale tra il mondo della Romantik tedesca, il melos italiano e il pathos slavo. La Musica per pianoforte, composta tra il 1924 e il 1929 ne è un notevole esempio, una collezione di piccoli aforismi e qualche composizione più corposa e di profonda meditazione espressiva. Ancora più illuminante è il corpus della Liederistica per voce e pianoforte, 23 brani in lingua tedesca, probabile anello di congiunzione stilistica nella musica mitteleuropea tra il mondo di Richard Strauss e quello di Alban Berg. La tenace attenzione al mondo del Lied si sprigionò in maniera folgorante tra l’autunno 1929 e il settembre 1930. Periodo relativamente breve ma intenso anche a livello emozionale, il penultimo anno di vita rappresenta per Visnoviz la seconda fase realmente caratterizzante della sua produzione compositiva. Inebriato dall’estetica dei grandi classici della poesia tedesca (fra gli altri Schiller, Heine, Rückert, Uhland, von Platen), e suggestionato dalla libertà creativa che la forma del Lied gli concedeva, Visnoviz sviluppò alquanto la propria scrittura. Sotto morbide e suadenti linee melodiche vocali ben evidenziate, l’intraprendente pianista usò il proprio strumento come deus ex machina nello spingere le sue strutture musicali verso forme sempre più complesse, verso quello stile e quella maturità che biograficamente non gli furono concessi dalla morte precoce.
L’Associazione Lumen Harmonicum ha recentemente realizzato la registrazione discografica dell’integrale della musica per pianoforte e dei Lieder di Visnoviz, nell’interpretazione del soprano Lucia Premerl e del pianista Corrado Gulin.
L’impegno del Lumen Harmonicum e del suo responsabile culturale Massimo Favento nel lavoro di riscoperta di Visnoviz ha dato negli anni numerosi frutti. Il sodalizio ha già prodotto 4 CD con tutto il corpus cameristico strumentale (2 Quartetti d’archi, 2 Trii e 2 Quintetti con pianoforte, 1 Sonata per violino e pianoforte) e un’esauriente biografia pubblicata in occasione del centenario della nascita: «La Città Musicalissima di Eugenio Visnoviz», Pizzicato (2006). Grazie a questo lavoro organico e intenso di recupero, presentato anche sotto gli auspici dell’Università Popolare di Trieste, del Circolo della Cultura e delle Arti e della Società dei Concerti di Trieste, è stato possibile arrivare nel 2012 anche alla prima esecuzione assoluta di alcuni lavori sinfonici al Teatro “Giuseppe Verdi” di Trieste.